La cera residua dallo sciogliersi di una candela si oppone alla carica distruttiva della combustione.

È quanto resta di qualcosa che resiste, che ha la possibilità di ricomporsi e riproporsi: di preparare il terreno per nuovi fuochi, nuovo calore.
Scivola, permea lo spazio e si disloca; si tratta di materia viva, che accetta la propria condizione ma non per questo svanisce. Anche una volta spenta ancora brucia, in una costante lotta per l’auto-affermazione che conferma la propria esistenza e resistenza.

Immagini, gesti, parole e dati si muovono oggi fluidamente ed attraversano lo spazio senza fermarsi: si intersecano, modificano il proprio statuto, fino ad assumere concretezza.
Raccogliere cera sciolta implica far proprio e rivendicare con coscienza di causa ciò che dà forma alla realtà a noi circostante; accendere nuove fiamme è un tentativo di ri-narrare e soprattutto ri-narrarci, fare in modo che il nostro sguardo offra nuove possibilità di visione anche a chi sta al di fuori di noi.

Se quanto è stato già detto può diventare ottima pietra focaia, perché non ravvivare la fiamma e vedere come si espande?

Raccogliere cera sciolta, accendere nuove fiamme è il tema di CONSORTIA 2024.
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